Le parole non sanno quello che dicono

La Piccionaia

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  • Venerdì 10/05
  • Durata 60 min.
  • Da € 12.00 a € 18.00
  • Teatro Lorenzo Da Ponte
    Via Martiri della libertà 36, 31029 Vittorio Veneto

La satira è tragedia più tempo.
Se aspetti abbastanza tempo, il pubblico, i recensori, ti permettono di farci satira.
L. Bruce

Dato il mio intento di suscitare sorpresa non intendo rivelare nulla di significativo sullo spettacolo
M. Dalla Via

Attenzione!
Questa rappresentazione, indipendentemente dai miei sforzi, non avrà nessuna influenza sullo sviluppo dell’Italia e non renderà nessuno di voi migliore o più felice. A meno che voi non lo vogliate.

Mentre scrivo questa scheda di presentazione, nel mondo, migliaia e migliaia di persone vengono offese, umiliate, discriminate, e condannate per via di certe parole. Mentre leggete queste parole migliaia e migliaia di persone nel mondo offendono, umiliano, discriminano, e condannano per via di certe parole.
Ho preparato un raffinato spettacolo triviale interamente dedicato a loro: le pecore nere del linguaggio. L’ho fatto con il candore di un bambino e per capire quali siano i termini da non dire li ho dovuti pronunciare. Non si può? Che fare allora con queste parole? Eliminarle per sempre dal vocabolario? Condannarle a diventare eufemismi? Adeguarle a sinonimi politicamente corretti?
Le parole non possiedono un cervello e non hanno auto coscienza. Non possono essere buone o cattive perché non sono consapevoli, non sanno quello che dicono.
Ma tu?
Io impreco quando cittadini al di sopra di ogni sospetto protagonisti di episodi mediaticamente controversi, si autoassolvono dicendo “era solo una battuta”. Impreco perché una battuta, se davvero è una battuta, non è mai solo una battuta. Ogni vero comico lo sa. E mi dispiace se qualcuno si è offeso, ma non era una battuta. Le vere battute sono quelle che dicono all’imperatore che è nudo. Chiaro, lui non la prende bene e mi accusa o va su tutte le furie. Ma il resto del mondo capisce e squarcia il velo delle illusioni con una risata. Sono per una comicità che crei conseguenze non per una che consolidi le convenzioni e voglio capire fino a dove posso spingere il mio humor linguistico per smascherare le nostre ipocrisie lessicali.
Vorrei che questo spettacolo diventasse un mini corso di difesa concettuale da costruire e arricchire insieme al pubblico.

È più importante cambiare le parole o le cose che quelle parole intendono?

Cari spettatori parlatene male o bene, mandatemi mail minatorie o cartoline di auguri, ma solo dopo aver visto lo spettacolo. Fino alla fine.
Marta Dalla Via

Di e con Marta Dalla Via
Direzione tecnica Roberto Di Fresco

Venerdì 10/05 21:00 Teatro Lorenzo Da Ponte Acquista
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